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Archive for the ‘Bontà irpine’ Category

Tanta malinconia, ricordi di fanciullezza … profumi intensi di vino e muschio … colori caldi ed accoglienti …

 
 

 

 

TARALLI AL MOSTO COTTO

Questi dolcetti sono una vera prelibatezza, molto particolari e profumati sono il risultato di un impasto fatto esclusivamente con farina 00, sale e mosto di vino cotto. Sono semplici e laboriosi allo stesso tempo; semplici perché composti da soli due ingredienti , laboriosi perché richiedono davvero tanto tempo …

… tempo per la preparazione del mosto cotto che deve bollire fino a diventare un terzo della quantità iniziale che non è mai inferiore a 15 litri.

Una volta raggiunta la giusta densità si impasta la farina (con il sale mi regolo ad occhio) con il mosto bollente ( fondamentale ) fino ad ottenere un impasto morbido ma lavorabile, si lavora formando tante striscioline che andranno a formare i taralli che verranno bolliti , poco alla volta, per cira 5 minuti nel mosto cotto.

Mia mamma è solita cuocere insieme ai taralli qualche mela cotogna a pezzetti, il risultato è davvero ottimo.
 
 

 

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Vabbè saranno ” leggermente” pesanti ma io li adoro, amo molto questo ortaggio e lo utilizzo in svariati modi questo è uno dei tanti.

Inserisco due versioni per il ripieno una molto semplice a l’altra più ricca e che ho imparato dalla nonna di mio marito :

PEPERONI RIPIENI

– ripieno versione N.1

  • mollica di pane raffermo
  • scamorza
  • parmigiano grattugiato
  • origano secco
  • basilico fresco
  • olio extra vergine di oliva
  • sale

 

– ripeno versione N.2

  • mollica di pane raffermo
  • alici sott’olio
  • pinoli
  • uvetta ammollata in acqua calda
  • uova ( la quantità è dettata dal prorpio gusto, potrebbero anche non essere utilizzate )
  • parmigiano grattugiato
  • prezzemolo
  • olio extra vergine di oliva
  • sale
  • pepe

 

inoltre :

  • pane raffermo
  • pomodorini
  • olio extra vergine di oliva
  • aglio

 

Svuotare i peperoni, farcire e  chiudere con un cubetto di pane ( una volta cotto è la parte che preferisco )  affinchè il ripieno non fuoriesca durante la cottura.

Mettere in una teglia da forno, condire con olio e  sale, aggiungere qualche spicchio d’aglio, dei pomodorini ( io li ho utilizzati interi ) e cuocere a 180° per circa 30 min.

A cottura ultimata spolverare con origano secco.

Servire caldi o tiepidi.

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Adoro questo piatto!!!

Scoperto qualche anno fa grazie a mia suocera che lo prepara divinamente, è una delle mie passioni …

Spesso nella cucina Irpina si è soliti utilizzare per preparazioni salate , specialmente ripiene, anche lo zucchero …  potrebbe sembrare strano ma vi assicuro che vale la pena provare!

 

RAVIOLI DOLCI AL POMODORO

Per la pasta:

  • 300 g di farina 00
  • 300 g di semola rimacinata di grano duro
  • 2 uova
  • acqua q. b.

 

Per il ripieno:

  • 500 g ricotta di pecora
  • 2 uova
  • prezzemolo q. b.
  • pepe q. b.
  • farmaggio grattugiato ( parmigiano ) q. b.
  • zucchero q. b.
  • sale  q.b.

 

Per il  condimento :

  • pomodori pelati
  • passata di pomodoro
  • olio extra vergine di oliva
  • cipolla
  • basilico
  • sale

 

Per la pasta:

impastare tutti gli ingredienti fino ad ottenere un composto elastico; lasciare riposare al coperto per almeno mezz’ora.

Per la salsa :

rosolare la cipolla tritata nell’olio caldo aggiungere i pomodori pelati schiacciati, la salsa  ed il basilico , lasciare cuocere per circa un’ora a fuoco moderato aggiungendo se necessario un po’ di acqua per non farolo asciugare eccesivamente ed il sale .

Preparare il ripieno schiacciando la ricotta con i rebbi di una forchetta, aggiungere le uova leggermente sbattute, il prezzemolo tritato, il pepe, il sale, il formaggioe e lo zucchero ( non devono essere eccessivamente dolci ma lo zucchero deve sentirsi ).

Stendere la pasta in una sfoglia abbastanza sottile  e confezionare i ravioli che nel mio caso sono stati tagliati a man

L’impasto avanzato può essere utilizzato per delle tagliatelle, fusilli o altra pasta a piacere.

Cuocere in acqua bollente e salata per circa 2 miuti, condire con la salsa di pomodoro e spolverare con abbondate parmigiano.

Con questo piatto partecipo alla raccolta della pasta ripiena  di Carmen :

 

Mia cara spero ti piaccia questa modestissima pasta .

 

Colgo l’occasione per ringraziare tutti quelli che mi hanno premiato, sono davvero tanti e spero di ricordarli tutti, nel caso mancasse qualcuno, fatemi sapere …

da Sally, Imma, Ciccioria, Fiammateresa e Armanda, Soneanima, Estrelia, e Snupyna

Dono , insieme a tutto il mio affetto, questo premio a:

Estrelia ,Armanda e Fiammateresa, Snupyna, Soneanima, Candy :

Grazie infinite per avermi accolto nella vostra bellissima e dolcissima ” famiglia”, cercherò di meritarmi la vostra fiducia incondizionata!!!

Vi voglio bene!!!

Silvia : so bene che sei impegnatissima ma so anche che sei sempre con me, un bacio!

Carmen: non vedo l’ora di conoscerti!!!
Rosalba : mi manchi, non sai quanto mi piacerebbe correre da te e abbracciarti, mi dispiace essere così poco presente!

 

 

da Francesca, Luca & Sabrina, Farfallina, Veronica, Candy, Ricettina, Paolo & Ana

Lo passo a mia volta a :

Marilena
Cuocatittina
Ciccioria
Eleonora
Imma
Salsadisapa
 

da Nuvoletta, Annamaria

Premio:
Zukyzukkina
Ostinatamente
Lupoemigrato
Irish coffe

Mariluna

Niki

da PAwèr & Littlefrog

Assegno questo premio a :
Fiorella
Annamaria
Mandorla e pistacchio
Luca e Sabrina 

Sally

 

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Finalmente riesco a d inserire tutti gli ” arretrati”…

Qualche giorno fa Nuvoletta e Carmen mi hanno invitato a partecipare al ” meme dei sei piaceri” e ho accettato volentieri nonostante avessi già partecipato ( vi rimando qui)…

Sono tante le cose che amo, ma in fondo, non c’è nulla di eclatante, mi piacciono le cose semplici ma VERE e questo vale anche e soprattutto per le persone…

Nei rapporti sono molto esigente ( e troppo chiedere lealtà, onestà e franchezza??? mah…) e, molto porbabilmente, questo limita di molto le mie “pubbliche relazioni” …

 Temo la solitudine ma evito  di circondarmi di ipocrisia…

Detto questo, e chiuso questo capitolo un po’ amaro passo a parlarvi di questo piatto che per me è un vero ” piacere”  :

FAVE CON CIPOLLE E PANCETTA

E’ un piatto davvero molto semplice e buono, basta seguire qualche piccolo accorgimento.

Le dosi sono indicative perchè non ho mai pesato gli ingredienti:

1 kg di fave già pulite ( io uso quelle dell ‘orto di mia nonna)

3 cipolle fresche

pancetta dolce tagliata a striscioline sottili

2 o tre peperoni secchi ( facoltativi)

olio extra verdine di oliva

sale

 

in una padella versare l’olio e rosolare a fiamma bassa le cipolle affettate sottilmente e  i peperoni spezzettati fecendo attenzione a non bruciare il tutto, aggiungere la pancetta e , successivamente, le fave regolare di sale e cuocere  fino a quando queste non risultano morbide.

Una cosa fondamentale per la riuscita di questo piatto è che le fave devono cuocere e non rinsecchire, bisogna, qundi, stare molto attenti alla fiamma.

………………………………………………………………………………………………………………………………………………………..

Oltre a Carmen e a Nuvoletta devo ringraziare Morettina e Paola per avermi assegnato questo simpaticissimo premio:

ecco le motivazioni :

Morettina :  ” panettona : perchè il suo blog è ricco di idee ed è bravissima a decorare torte”

Paola : ” Panettona perchè è affettuosissima nei commenti e poi fa delle torte meravigliose”

Non posso fare altro che dirvi GRAZIE mille!!!I

Il regolamento del premio lo trovate qui.

Passo ora ad assegnare i premi:

Mikamarlez : oramai non posso fare a meno dei suoi racconti avventurosi in cucina…

Campo di fragole : mi spiazza sempre con la sula docezza  e soprattutto con la sua forza…

Mestolo & paiolo : ottimo cuoco e una persona attenta e gentile…

Cannelle : ultimamente faccio fatica starle dietro è un vulcano di ricette sempre semplici ma buonissime!

Mariluna: dolcezza infinita!

Silvia- Magnolia : tesoro come facevo a non premiarti!!??

Ragazzi è sempre più difficile premiare!!!

 

 

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Pensando alla cucina tipica irpina mi rendo conto che molti piatti non sono proprio leggerissimi, ma senza dubbio, gustosi. Appartengono, quasi tutti, alla tradizione contadina ( i miei nonni, come tanti altri, ancora coltivano la terra: seminano il grano , piantano i pomodori, peperoni, cipolle, mais, fagioli e chi più ne ha più ne metta; allevano galline e conigli ed hanno un maiale che per loro è come un figlio…) e si compongono di pochi e semplici ingredienti …
La carne era davvero un “lusso” che ci si concedeva la domenica o nelle giornate di festa.
 
Piatto dal gusto deciso, molto buono e poco primaverile ma, considerando il diluvio e la nebbia di questi giorni, tutto è tranne primavera …
 

1 pancetta di agnello ( circa 800g ) aperta a tasca *

3 uova

Parmigiano grattugiato ( in passato pecorino o formaggio di mucca ovvero, quello che i contadini avevano a disposizione)

Prezzemolo tritato

Pepe

Per il sugo:

Olio extra vergine di oliva

1 Cipolla a dadini

Pomodori pelati 1 litro

Mezzo litro di passata di pomodoro

* è preferibile che questa operazione venga fatta dal macellaio.

Sbattere le uova e unire abbondante formaggio , prezzemolo e pepe in modo da raggiungere una consistenza cremosa e non liquida.

Versare il composto nella pancetta e “ cucire” la tasca con ago e spago da cucina cercando di sigillare il bordo per non far fuoriuscire il ripieno.

Scaldare l’olio in una casseruola e far dorare cipolla, inserire la pancetta e far rosolare, aggiungere poi i pomodori pelati schiacciati e la passata di pomodoro.

Cuocere per circa due ore aggiungendo dell’ acqua, se necessario, per terminare la cottura.

Servire le fette irrorate con la salsa ottenuta.

Considerando che non si butta niente , men che meno in passato, il sugo può essere utilizzato per condire la pasta.

  

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Questo è un piatto davvero molto buono che prepara mia mamma … qualche volta l’ho preparato anche io, ma come lo fa lei …

La foto, oltre alla presentazione, non sono  delle migliori, non sapevo prorpio dove e come metterli per “immortalarli”…

Comunque l’importante è che sono davvero molto buoni!!!

carciofi grandi

macinato di manzo

uova

mollica di pane raffermo

prezzemolo

parmigiano grattugiato

pepe ( se gradito)

olio extravergine di oliva

pomodori pelati

passata di pomodoro

cipolla

farina

inoltre

limone

Pulire i carciofi eliminando le foglie più dure e la barba all’interno; tagliare la punta delle foglie interne  se qualcuna dovesse risultare ancora dura ed immergerli nell’acqua acidulata con il succo di limone.

Preparare il ripieno:

in una ciotola riunire la carne, le uova, la mollica sbriciolata di pane raffermo, il prezzemolo tritato, il sale ed il  pepe ; amalgamere tutti gli ingredienti e farcire i carciofi ; Infarinare la testa  ed immergerla nell’uovo sbattuto.

In una padella capiente riscaldare l’olio e rosolare leggermente la cipolla, inserire i carciofi a testa in giù facendoli dorare e successivamente girarli per farli rosolare su tutte le parti; toglierli dalla casseruola e metterli da parte; aggiungere al fondo pomodori pelati schiacciati e la passata in quantità  tale da risucire a coprire i carciofi che inseriremo quando il sugo comincerà a bollire.

Cuocere per circa un’ora o almeno fino a quando non sono diventati teneri.

PS

noi con il sugo condiamo la pasta… una delizia!!!

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Cugino irpino delle pugliesi orecchiette con le cime di rapa…

Girando per blog ho visto un gioco carino intitolato ” il piatto della consolazione” e mi sono fermata a pensare a quale poteva essere per me ,visto che ce ne sono molti che amo… in un primo momento non sono riuscita a trovarne uno in particolare, poi ci ho pensato e credo che questo sia quello che in assoluto mi abbia “consolato” di più… nel vero senso della parola ( era l’unica cosa che , durante la gravidanza, riuscivo a mangiare senza provare disgusto )…

Come al solito le dosi sono moooolto facoltative:

Per il sugo di pomodoro:

olio evo *

cipolla

pomodori pelati (fatti da mia mamma) *

passata di pomodoro ( fatta da mia mamma)*

inoltre:

cavatelli ( mia nonna è una maga con la pasta fresca)*

cime di rapa ( rigorosamente dall’orto di mia nonna)*

parmigiano ( facoltativo)

Tritare la cipolla molto finemente e rosolarla nell’olio; aggiungere i pelati schiacciati e la salsa; cuocere per circa un ora aggiungendo, se necessario, dell’acqua per non fare asciugare troppo.

 in una pentola portare a bollore dell’acqua salata e cuocere la verdura aggiungendo, prima che sia cotta, i cavatelli; scolare il tutto al dente e sgocciolare bene. Condire con il sugo di pomodoro e servire spolverando con abbondante parmigiano ( se gradito).

 (*) non c’è che dire : sono veramente FORTUNATA!!!

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Una ricetta davvero molto semplice ma che , dalle mie parti, è considerata una vera delizia.

Gli asparagi selvatici hanno un gusto molto deciso  a differenza di quelli coltivati che sono molto delicati, a molti possono non piacere, io li adoro!

Quanti ricordi !!! Che belle le passeggiate  per le campagne insieme ai mie genitori, tutti intenti a trovarne un bel mazzetto…

UOVA
ASPARAGI SELVATICI
CIPOLLA FRESCA
FORMAGGIO GRATTUGGIATO ( facoltativo)
OLIO EXTRA VERGINE DI OLIVA
SALE

Pulire e lavare gli asparagi eliminando la parte dura e spezzettare rigorosamente con le mani così da capire con facilità qual’è la parte meno tenera da eliminare ( arrivati al punto in cui non sono più buoni non si spezzano ma si piegano… )
Sbattere le uova ed aggiungere il formaggio ed il sale.
Rosolare in una padella la cipolla affettata finemente e gli asparagi con l’olio, aggiungendo,se necessario, poca acqua per non fa rinsecchire il tutto, salare leggermente ed aggiungere le uova cuocendo entrambi i lati della frittata.

PS
Ci sono anche altre versioni per cucinarla: alcuni mettono anche i peperoni secchi, la pancetta o il salame…
La ricetta che ho inserito è, naturalmente, quella della mia famiglia.

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fusillialtegamino2

… il piatto della mia infanzia , il piatto delle coccole …

Da bambini mia mamma ce li preparava con un sugo di polpettine grandi come le nocciole così da farci mangiare la carne che, altrimenti non avremmo mai mangiato.

Per la versione con le polpettine basta preparare un sugo al pomodoro e aggiungere le polpettine  preparate con macinato di maiale e manzo, uova, mollica di pane raffermo, formaggio grattugiato misto ( pecorino e formaggio di mucca)o, in alternativa, parmigiano, sale e pepe e fatte rosolare nell’olio extra vergine di oliva.

Per il ragù:

  • macinato misto ( maiale e manzo)
  • pomodori pelati
  • passata di pomodoro
  • olio extra vergine di oliva
  • sedano
  • carota
  • cipolla
  • alloro
  • vino rosso
  • sale
  • pepe ( facoltativo)

Tritare sedano, carota e cipolla e rosolare nell’olio ben caldo con la carne e quelche foglia di alloro, sfumare con il vino, lasciare  evaporare, aggiungere i pomodori pelati e la salsa, regolare di sale e lasciare cuocere a fuoco basso per almeno tre ore.

Inoltre :

  • fusilli di pasta fresca ( per me quelli preparati dalla nonna)
  • scamorza a dadini
  • formaggio grattugiato

Lessare la pasta lasciandola molto al dente e condirla con il ragù spolverarandola con abbondante formaggio; riempire i tegamini per metà, aggiungere la scamorza a dadini, dell’altro formaggio e qualche cucchiaio carne, procedere con un altro strato.

 Infornare a 250 gradi per circa 20- 30 minuti facendo attenzione che la superficie risulti croccante.

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La “carrellata” di dolci per la festa del papà continua …

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Questo dolce è quello che più di tutti mi ricorda la mia infanzia.

Tipico dalla tradizione campana, e della mia famiglia, viene preparato anche per il Natale.

6 uova
1 kg di farina
1 kg di patate
50 g di zucchero
80 g di olio
2 cubetti di lievito di birra
scorza di limone
sale
latte

per prima cosa bisogna lessare le patate, pelarle e schiacciarle con uno schiaccia  patate.
Sciogliere il lievito di birra in poco latte tiepido e impastare tutti gli ingredienti; formare un panetto e far riposare per 30 min.
N.B.
se l’impasto dovesse risultare duro aggiungere qualche goccia di latte.

Formare delle ciambelle e fare lievitare al fino al raddoppio del volume.
Friggere in abbondante olio bollente, scolare su carta assorbente e cospargere di zuchero semolato.

Si potrebbe aggiungere allo zucchero della cannella o del cacao , ma io le preferisco al ” naturale”.

Se ne fate in abbondanza e per qualche strano motivo non le divorate subito tutte… fate come facevo io da piccola (ultimamente non superano il primo giorno): riscaldatele sul fuoco…
sono buonissime anche bruciacchiate…

PS

scusate! la foto non è bellissima … ma avevo un pochino di fretta … dovevo mangiarla!

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